domenica 29 aprile 2012

Commento al video del primo post

La questione su cui si discute nel video è interessante perchè ci permette di vedere come cambia il rapporto medico-paziente nel tempo. Nel moderno giuramento per i futuri medici si trova la voce che afferma che il paziente può scegliere il proprio medico e il conseguente rapporto che si instaura dovrebbe essere basato sulla fiducia. Credo però che questa fiducia non possa essere incondizionata: è vero che il medico è sicuramente più esperto del paziente per gli studi effettuati ma è diritto del paziente poter essere informato sulla sua malattia per discernere se il medico sta operando con coscienza e scrupolosità (dato che troppo spesso ormai si assiste a casi di cattiva sanità evitabili se si prestasse più attenzione anche ai sintomi che avverte il paziente; quest'ultimo infatti molte volte non è trattato come il soggetto effettivamente coinvolto nella malattia ma come l'oggetto della stessa). Della seconda parte del video vorrei condividere l'importanza di dire la verità al paziente sulla malattia di cui è affetto soprattutto nei casi più gravi : la consapevolezza delle sofferenze che proverà e dei possibili rimedi alla malattia possono aiutare il paziente a farzi forza e ad avere quella dose di speranza necessaria in questi casi.

1 commento:

  1. Da questo video emerge un altro argomento fondamentale,trattato anche in una delle lezioni di bioetica..."LA VITA COME AUTONOMIA"....in questo caso l'autonomia del PAZIENTE.Il paziente deve avere l 'opportunità di sapere tutto ciò che riguarda la sua salute e decidere il modo migliore per affrontare la malattia.Deve essere l' AUTORE della propria vita e non un ATTORE SECONDARIO.Per quanto riguarda il nuovo Giuramento di Ippocrate,che ad ogni modo, si nota in molti nei medici di oggi è proprio la "VOCAZIONE" al lavoro.In Ippocrate e nei Greci era talmente evidente,che il giuramento prendeva a testimone un Dio,la divinità,non a giudice della guarigione,ma a garante dell'adeguatezza dell'opera del medico.Ciò consisteva in una DEDIZIONE,tanto che la vita del medico veniva definita PURA,cioè adeguata all'importanza del compito.Oggi nella maggior parte dei casi notiamo proprio questa assenza di DEDIZIONE al lavoro,non sòlo nella professione medica ma anche in altri campi.Se un professionista(medico,scienziato,ect) si ferma soltanto alla componente TECNICA ,finisce con il trascurare il rispetto della persona in tutte le sue dimensioni.

    "Se infatti l’uomo, come vuole l’espressione di Nietzsche, è quell’"animale non ancora stabilizzato" che fin dalle origini non può vivere se non operando tecnicamente, la sua natura si modifica in base alle modalità di questo "fare", che per questo diventa l’orizzonte della sua autocomprensione. Non dunque l’uomo che può usare la tecnica come qualcosa di neutrale rispetto alla sua natura, ma l’uomo la cui natura si modifica in base alle modalità con cui si declina tecnicamente."

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