venerdì 29 giugno 2012

Che cos'è l'istinto?
...spesso esso viene considerato come un qualcosa di contrapposto alla ragione e che quindi può condurre a scelte sbagliate...ma è davvero così? Quante volte ciascuno di noi nel fare una scelta ha preferito ascoltare l'istinto anzichè la ragione e poi tale scelta si è rivelata la più giusta che si potesse fare?E se l'istinto fosse il risultato di un'intelligenza evolutiva e non fosse poi così "primitivo" come spesso si crede?


"Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza"
(Carl Gustav Jung)

"Due cose istruiscono l'uomo su tutta la sua natura: l'istinto e l'esperienza"
(Pascal)




Se qualche volta lasceremo perdere la ragione per seguire l’istinto, ci sentiremo più esperti e arbitri della nostra vita.
(G. D'Oria)


Quando piombi nella disperazione più cupa,
ti si offre l’opportunità di scoprire la tua vera natura.
Proprio come i sogni prendono vita quando meno te lo aspetti,
così accade per le risposte ai dubbi che non riesci a risolvere.
Lascia che il tuo istinto tracci la rotta per la saggezza [...]
(Sergio Bambarén)






La libertà di scegliere
Secondo Immanuel Kant la libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro". Kant riteneva che la libera circolazione delle idee fosse il fondamento della conoscenza e dell'emancipazione dell’uomo. A questa visione però si contrappone una società che ci vuole sempre uniformati alla massa e ad un potere politico che non rispecchia molte volte il modo di pensare di ognuno di noi. Possiamo manifestare liberamente le nostre opinioni all’interno della società ma, in realtà, ci sono sempre dei vincoli che non permettono di compiere delle scelte che sono concordi con il nostro modo di pensare. Un esempio è dato dal Testamento Biologico che in Italia ancora è fonte di acute discussioni e non è accettato a livello giuridico e religioso. Privare il cittadino di lasciare un testamento biologico significa creare una discriminazione tra chi è cosciente e ha pieno controllo del proprio corpo e delle proprie sensazioni e chi, invece, ha perso completamente la capacità di intendere e volere.
Non è forse questa una violazione della nostra libertà di pensiero? Non è questa una chiara sottomissione a volontà altrui? 

giovedì 28 giugno 2012

In Italia trapianto di staminali in un paziente con la Sla

La ricerca italiana sta facendo grandi passi avanti, nonostante il periodo di crisi, questo non può che farci onore!Speriamo che la sperimentazione possa proseguire e si possa arrivare alla cura definitiva della malattia. http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/biotech/2012/06/27/Italia-trapianto-staminali-un-paziente-la-Sla_7105275.html
La "pillola del giorno dopo" è abortiva ?

La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo occasionale che ha la capacità di evitare una gravidanza in una situazione d'emergenza che potrebbe verificarsi in seguito ad un rapporto sessuale non protetto da altri metodi contraccettivi, o in seguito a fallimento di altro metodo contraccettivo (per esempio in seguito a rottura di profilattico).Comporta l'assunzione di una pillola contenente 1,50 mg di un ormone progestinico, da prendere entro un tempo massimo di 72 ore dal rapporto sessuale.
Al momento della commercializzazione in Italia della "pillola del giorno dopo"si è assistito ad  un vivace dibattito.
Vi era lo schieramento di coloro che erano favorevoli alla sua commercializzazione, tra cui le Autorità sanitarie, i quali asserivano che la pillola non è abortiva, e lo schieramento di coloro che invece denunciavano la capacità della pillola di produrre la interruzione della gravidanza.
Ma questo più che un problema etico è di natura scientifica.
Questa è la lettera inviata, in risposta ad una specifica richiesta, dal Capo Ufficio Stampa del Ministero della Sanità:

"la "pillola del giorno dopo" non è abortiva perché impedisce all'ovulo fecondato di annidarsi nell'utero. La comunità scientifica internazionale dei ginecologi, nel 1985 su richiesta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha affermato che "la gravidanza ha inizio quando l'ovulo fecondato attecchisce all'utero materno".
Intervenendo prima di questo momento non si interrompe la gravidanza perché questa non ha ancora inizio. Non c'è infatti aborto se non c'è gravidanza...."

martedì 26 giugno 2012

La ricerca per l'uomo o l'uomo per la ricerca?



Trenta bambini sono nati grazie ad una nuova tecnica di fecondazione artificiale: nuova, ma davvero shockante. Infatti si è saputo che al St. Barnaba Institute for Reproductive Medicine del New Jersey (USA) alcuni ricercatori hanno permesso a donne sterili, a causa di un difetto degli ovociti, di avere dei figli. La procedura, definita "ooplastic transfer", è teoricamente semplice, perché si è intervenuto con la sostituzione dei mitocondri cellulari difettosi, responsabili della sterilità. La cellula uovo, come ogni altra cellula, è costituita da un nucleo che è attorniato da numerosissimi organelli denominati mitocondri: nucleo e mitocondri sono racchiusi dalla membrana cellulare ed insieme formano l'ovocita. 
I ricercatori hanno prelevato alcuni mitocondri dagli ovuli di donne sane e li hanno trasferiti nelle cellule di donne infertili. Successivamente è avvenuta la fecondazione - in vivo o in vitro - e quelle donne hanno potuto avere un bambino. A quei ricercatori deve essere apparso come un notevole progresso della scienza, ma da molte parti si sono alzate voci allarmate per il nuovo limite etico superato. Infatti, i mitocondri sono piccole strutture che contengono geni, e quindi DNA, e trasmettono dalla madre al figlio i cosiddetti caratteri ereditari: inserire nuovi mitocondri nella cellula uovo comporta conferire nuovi caratteri al figlio. 
Siamo giunti alla tanto temuta genetica alterativa? Alla fine anche l'uomo è stato geneticamente modificato come alcune specie vegetali? R. Colombo docente, dell'Università Cattolica, ha giustamente precisato che non ci troviamo di fronte ad un interevento di ingegneria genetica alterativa, perché non è stato modificato alcun gene. Tuttavia, egli stesso ha aggiunto che l'esperimento resta ugualmente grave da un punto di vista scientifico ed etico. In definitiva, quel figlio si trova ad avere un padre e due madri biologiche, perché il suo DNA mitocondriale e, pertanto, i suoi geni risultano composti da quello di due donne oltre che da quello del padre. 
La comunità scientifica internazionale ha accolto con grande severità il nuovo intervento del New Jersey perché non c'è nessuna prova che questo sia un possibile trattamento valido per la sterilità femminile. Secondo lo scienziato inglese Winston è assai pericoloso introdurre in un individuo una parte estranea di DNA, cioè di un segmento d'informazioni genetiche che potrà essere trasmesso alle future generazioni. 
In Italia, secondo G. Berlinguer, presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica, determinare le caratteristiche che entrano nel patrimonio genetico di una persona e che verranno trasmesse anche alle generazioni future contrasta con la libertà e la dignità umana. Preoccupato è anche R. Colombo per il quale c'è il rischio che i geni mitocondriali, dopo quell'intervento, risultino sbilanciati e divengano la causa di malattie riguardanti l'apparato muscolare e neurologico. In altre parole, non siamo sicuri che quei bambini siano in realtà sani. 
Ora, al di là di tutte le censure etiche e scientifiche, l'esperimento del New Jersey resta paradigmatico perché pone una domanda fondamentale: si deve porre un limite alla ricerca? La domanda è di grande attualità, perché recentemente in Italia un partito politico ha messo nei suoi programmi proprio l'impegno a liberalizzare, più di quello che non sia già, la ricerca scientifica. Dal momento, poi, che l'aspirazione alla libertà - in qualunque senso sia orientata - trova sempre sostenitori, alte cariche dello Stato si sono mostrate solidali con questa istanza. 
Che cosa rispondiamo? Con realismo affermiamo che, da un punto di vista etico, la ricerca non è un fatto di per sé neutro. È un agire già buono o cattivo in partenza, perché è specificato dai mezzi scelti ed è sempre carico di conseguenze. H. Jonas, filosofo contemporaneo, ha fatto chiarezza su questo punto perché ha dichiarato che la ricerca scientifica di oggi è radicalmente diversa da quella del passato: ieri si poteva, forse, conoscere in teoria e, poi, verificare nella pratica le proprie teorie. Oggi, no! Infatti si conosce applicando e coinvolgendo molte volte l'uomo in tali studi. 
Jonas invitava i ricercatori ad assumere una grande prudenza, perché - diceva - tante volte si arriva ad un punto delle proprie sperimentazioni dove essi avvertono che si può ancora proseguire, ma per il bene dell'uomo, presente e futuro, devono decidere di fermarsi. Al mondo scientifico è richiesta una grande responsabilità per distinguere ciò che è tecnicamente possibile, da ciò che è moralmente bene; ancora, è richiesta una moderazione non solo nel volere fare, ma anche nel voler conoscere a tutti i costi. 
In questo senso la ricerca scientifica ha e deve avere un limite, perché lucidamente s'interroga se stia promovendo davvero il bene dell'uomo e di ogni uomo o, se al contrario, ne offenda la dignità, anche solo di alcuni. Allora, il giudizio etico non è qualcosa di cosmetico o di fastidioso, aggiunto dall'esterno, ma appartiene alla verità stessa della ricerca e rivela la sua fedeltà all'uomo. 
Negare un limite antropologico ed etico alla ricerca significa consegnare nelle mani di pochi un potere assoluto nei confronti dei più indifesi, quali sono per esempio gli embrioni.

domenica 24 giugno 2012

Stop amniocentesi!

Una recente scoperta da Hong Kong dimostra come da una semplice analisi del sangue materno si possa risalire a eventuali malformazioni del feto (che potrebbero provocare fibrosi cistica o sindrome di Down). I ricercatori per arrivare a tale conclusione sono partiti dalla scoperta che nel sangue materno ci sono diversi frammenti di Dna del nascituro (circa 10%) in seguito allo smaltimento di cellule morte che attraversano la placenta. Questo progresso rende sicuramente più facile e meno rischioso individuare se il feto è sano oppure no e potrebbe scrivere una nuova pagina sul tema etico dell'aborto. Molte donne infatti per paura di perdere il bambino non effettuavano l'amniocentesi per cui portavano a termine la gravidanza, ora invece si potrebbe ricorrere più frequentemente all'aborto in caso di malattia del feto. Sembra che la scienza con i suoi avanzamenti tecnici ci permetta di scegliere, forse portando a un declino la sacralità della vita?

sabato 23 giugno 2012

Legge 40/2004 -fecondazione assistita

Documentandomi sulla legge che regola la pratica della fecondazione assistita, mi sono accorta che quanto afferma Mori nel "Manuale di Bioetica" è corretto: l'atteggiamento giuridico è quello di vietare le tecniche "più scottanti" sul piano etico. La prima reazione è la negazione di ciò che appare contro le idee tradizionali di procreazione. E' vietato il ricorso a fecondazione eterologa (molto spesso infatti si sente parlare di coppie che si rivolgono a Paesi esteri per poterla praticare, per esempio in Svizzera), è anche vietata la crioconservazione e la maternità surrogata. Per quanto riguarda la crioconservazione ovvero la conservazione dei gameti o dell'embrione in azoto liquido, è consentita solo in caso di problemi di salute della donna per cui la fecondazione dev'essere rimandata. Eppure l'articolo 2 afferma che lo Stato promuove le ricerche "sulle cause patologiche, psicologiche, ambientali e sociali dei fenomeni della sterilità e dell'infertilità" e favorisce "gli interventi necessari per rimuoverle nonché per ridurne l'incidenza". Ma come si può tutelare la ricerca senza la possibilità di usufruire di embrioni (si possono produrre solo fino a 3 embrioni e non se ne possono formare di nuovi per il  solo uso sperimentale). Vietare è un modo per rimandare un problema, forse con la speranza che non si trovi un punto d'accordo e la questione etica diventi meno insistente e si ritorni alla concezione tradizionale di procreazione. Un punto d'accordo non può essere trovato se non si dà la possibilità a chi sostiene la fecondazione assistita di dimostrarne gli effetti che richiedono tempi più o meno lunghi. C'è chi afferma che con l'avanzamento delle tecniche biomediche, in un futuro (non molto prossimo se non si liberalizzano maggiormente le pratiche) potremmo anche arrivare a preferire la fecondazione assistita alla naturale perchè sarà possibile evitare la perdita di un maggior numero di embrioni (cosa che avviene anche nella fecondazione naturale). Ai posteri va l'augurio di poter godere di questo vantaggio, a noi (intesi come comunità civile)  la possibilità di fare qualcosa attraverso le leggi.

Clonazione: futuro o "fantascienza"?!




Futuro o solo e soltanto fantascienza??!
Sarebbe in arrivo in tempi brevi il primo bebè fotocopia. E’ questo l’annuncio shock lanciato dalle pagine del quotidiano Gb 'The Indipendent'. Un controverso ricercatore cipriota naturalizzato americano Panayiotis Zavos, già noto per i suoi studi sulla clonazione umana, terapeutica e riproduttiva, ha rivelato di aver clonato, in passato, 14 embrioni umani e di averne impiantati 11 in quattro donne, tra cui la piccola Cady, una bambina di 10 anni che ha perso la vita in un incidente d'auto. A documentare  la clonazione, secondo quanto riporta il quotidiano, il filmato da un regista-documentarista prima dell'impianto nelle donne. Per bypassare i tabù etici e scientifici l'operazione sarebbe stata compiuta da Zavos in un laboratorio segreto, probabilmente in Medio Oriente, dove la clonazione non è un reato. Nessuno degli embrioni trasferiti avrebbe dato inizio ad una gravidanza, ma secondo Zavos si tratta solo del  «primo capitolo» verso la creazione di un essere umano clonato a partire dalle cellule della pelle di uno dei suoi genitori. «E se intensificheremo i nostri sforzi - assicura l'andrologo - riusciremo ad arrivare al primo bebè clonato entro 1-2 anni».
Secondo The Independent, decine di coppie avrebbero contattato il ricercatore nella speranza di poter superare i propri problemi di infertilità attraverso l'utilizzo della stessa tecnica di clonazione che venne usata per la creazione della pecora Dolly nel 1996
Una notizia destinata a far discutere scienza e religione, sui confini morali ed etici nei quali si deve muovere l’inarrestabile ricerca scientifica . Un monito e anatema era stato lanciato da Papa Giovanni Paolo II contro gli esperimenti sulla clonazione e contro l'uomo citando la  "presunzione di Prometeo, si erge ad arbitro del bene e del male, fa del progresso il suo ideale assoluto" sottolineando la "violenza" operata dagli scienziati appropriandosi "senza limiti di sorta" di valori intangibili come "il vero e il giusto".
Dura anche la condanna di Papa Benedetto XVI sulle tecniche di fecondazione artificiale, di qualsiasi tipo nel febbraio 2008.
Non c'e' vero 'progresso' se la scienza non rispetta la 'dignita'' di ogni uomo –dichiara Benedetto XVI-, ma in alcune tecniche riproduttive come la 'fecondazione artificiale extracorporea' o nei 'tentativi di clonazione' la scienza ha 'infranto la barriera posta a tutela della dignita' umana'.  


 LA CHIESA "INTRALCIA" IL PROGRESSO O CERCA SOLO DI MANTENERE LA SACRALITà DELLA VITA?!


 bambini e cloni?!



Riflessione sull'eutanasia

Leggendo il Manuale di Bioetica mi ha colpito un passo del capitolo riguardante l'Eutanasia, vale a dire secondo la fede cristiana esiste un disegno divino da rispettare e quindi: "al Signore appartengono le uscite della morte, cioè la disposizione e la maniera della nostra morte", questo è ciò che citava John Donne nel 1632. Nei prossimi anni, visto l'evolversi della situazione, ci potrebbe essere la possibilità che dipendano dalla volontà umana dell'individuo interessato?

venerdì 22 giugno 2012

Qualche tempo fa  avevo scritto su un post-it questa frase che per caso ho trovato su un sito internet, l'ho appuntata perchè a primo impatto non solo mi ha colpito ma mi ha permesso di riflettere un po'! Oggi aprendo un quaderno l'ho ritrovato e rileggendo la frase per la milionesima volta mi ha fatto lo stesso effetto e allora ho capito perchè l'avevo appuntata!

Non porsi domande sul senso della vita significa rinunciare alla possibilità di comprendere pienamente la nostra esistenza! Una risposta non esiste solo quando non è possibile formulare la domanda... "


 


Purtroppo molte volte non formuliamo domande per paura delle risposte......
O non formuliamo domande per paura di NON avere risposte!

mercoledì 20 giugno 2012

Collegandomi all'argomento che avevo scelto per l'esame, nonchè l'aborto, posto qui di seguito l'articolo relativo alla legge 194 sull'IVG. Oggi, 20 giugno, la Corte costituzionale ha ridato conferma: la legge è costituzionale.

http://www.repubblica.it/politica/2012/06/20/news/legge_194-37587153/?ref=HRER2-1

"Si fa sempre più difficile il percorso delle sei proposte di legge per un intervento sulla 194, depositate da Luca Volontè, Giampiero D'Alia e Rocco Buttiglione dell'Udc, e da Emerenzio Barbieri e Renato Farina del Pdl. Le modifiche prevederebbero un contributo mensile per le donne che rinunciano ad abortire, una commisione parlamentare sul funzionamento dei consultori, il reato di procurato aborto, la ventesima settimana come limite per proter interrompere la gravidanza e il divieto di ricorrervi nel caso in cui il feto presenti delle patologie curabili. Contro corrente invece la proposta della radicale Farina Coscioni, che chiede invece più libertà per la donna di gestire la gravidanza, dai 14 anni in su, e contraccezione totalmente accessibile per le minorenni."
Ma i dibattiti continuano.

martedì 19 giugno 2012

Willful Modulation of Brain Activity in Disorders of Consciousness

I risultati di una ricerca condotta sullo stato vegetativo e sullo stato di minima coscienza, risultati che sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista "The New England Journal of Medicine", hanno rivelato che ben poco si conosce a riguardo. L'errore diagnostico è di circa il 40%. Questi studi hanno aperto le porte ad una possibile comunicazione con le persone che vengono dichiarate in stato vegetativo. Allego di seguito l'articolo:
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa0905370

Questi studi quali conseguenze, dal punto di vista bioetico, potrebbero avere sul testamento biologico?

domenica 17 giugno 2012

Riflessioni sulla fecondazione assistita

Spulciando su internet ho letto qualche articolo  sulla fecondazione assistita e sulla legge 40,   in particolare sulla possibilità/ impossibilità di avere figli  "sani".
In base a questa legge, con troppi paletti, questa possibilità oggi, per le coppie fertili, ad esempio, ma portatori di malattie genetiche, è demandata, caso per caso, alla magistratura con tempi ed esiti incerti.
E' giusto questo? Secondo me è lo stesso discorso per cui si potrebbe impedire di fare accertamenti con l'ecografia ad esempio, e fosse consentito solo l'uso dello stetoscopio? E poi mi chiedo ancora, è giusto che la chiesa influensi politicamente la formulazione di una legge in base al principio che vita è vita in ogni caso?
Il buon dio vuole veramente la sofferenza di esseri prima bambini  e poi adulti, quando questa si puo essere evitata ? Puo volere veramente che nascano esseri condannati per tutta la vita al dolore ed all'infelicità?

sabato 16 giugno 2012

Riflessione sui diritti dell'uomo e degli animali

Riporto qui un testo tratto  dal "La civiltà cattolica" che ho ritrovato sul nostro libro di testo, che ritengo onesta e giusta:
"L'uomo, in quanto immagine di Dio, ha il dominio su tutti gli esseri viventi e senzienti, dei quali può servirsi secondo le sue necessità materiali e spirituali; l'uomo non è padrone dispotico ma AMMINISTRATORE E CUSTODE DELLA NATURA, che perciò non può nè danneggiare nè distruggere;
Quanto agli animali, l'uomo deve trattarli con cura speciale: se deve servirsi di essi sia per il suo nutrimento, sia per il suo lavoro, sia per altri fini, deve evitare loro sofferenze inutili e non necessarie. 
D'altra parte, se non deve distruggerli inutilmente- qui si pone il problema della moralità della caccia, fatta non per necessità ma per divertimento, e dell'uccisione degli animali per cavarne lussuose pellicce- non deve neppure spendere per essi somme enormi( si parla di 500 miliardi spesi ogni anno in Italia per dare ai cani e gatti cibi prelibati ). Queste sono esagerazioni inaccettabili.!! "

venerdì 15 giugno 2012

ABORTO:Qualcosa di cui parlare(PRIMA)!

NUMERI CHOC IN INGHILTERRA...


​Qualcosa non funziona nella strategia adottata dal governo per ridurre il numero delle gravidanze indesiderate tra le minorenni del Regno Unito. I dati che il ministero della Sanità pubblicherà questa settimana, e che sono stati anticipati dal Daily Telegraph, mostrano una realtà agghiacciante, e questo nonostante una campagna martellante che da almeno cinque anni promuove contraccettivi, spiega come averli gratis e indica come ricorrere all’aborto.
Nel 2010 sono state 38.269 le adolescenti che hanno interrotto la gravidanza in Gran Bretagna. Una cifra in sé raccapricciante, ma c’è di più: di queste ben 5.300 sono alla seconda esperienza, 485 ragazze alla terza, 57 l’hanno fatto per la quarta volta, 14 hanno abortito cinque volte, quattro ragazze sei volte, e almeno tre sono arrivate all’incredibile livello di sette aborti.
Si tratta di numeri choccanti che il governo non potrà ignorare, ci dice Rebecca Mallinson della Pro Life Alliance. E anche se il numero degli aborti tra adolescenti è sceso (del 4,5%) nel 2010 rispetto ai 40.067 del 2009, il fatto allarmante è che sono aumentati almeno del cinque per cento, nella stessa fascia d’età, gli aborti multipli.

Troppo piccole per diventare mamme ma abbastanza grandi per il sesso!!

 
PRIMA!!
RIFLETTIAMOCI!!!
 
DOPO!!


giovedì 14 giugno 2012

Vita è la donna che ti ama

http://www.youtube.com/watch?v=jGIFDlGeztw&feature=related
...Non riesco a bloccare le lacrime per la forte commozione di fronte alla sconvolgente storia d'amore mai sentita prima raccontata da Saviano...

mercoledì 13 giugno 2012

LA SCIENZA E IL SENSO DEL LIMITE

La conoscenza,il progresso scientifico,l'avanzamento tecnologico creano straordinarie opportunità di crescita per il nostro pianeta ma allo stesso tempo mettono nelle mani di ricercatori e scienziati un grande potere,legato al fatto di essere in grado di intervenire sui meccanismi che regolano l'inizio della vita e la sua fine.  In relazione a quest'ultimo concetto , andrebbe richiesta con fermezza un'assunzione di responsabilità da parte di ogni scienziato coinvolto in un campo della ricerca che interviene sull'essenza della vita. Bisogna dunque,sempre, valutare razionalmente,e valutare sempre i rischi e le conseguenze,oltre che ai benefici.
Occorre,quindi,anche sapersi fermare,e non varcare il limite.
Questo,non significa voler arrestare il progresso della scienza ovviamente,anzi portare avanti la nostra ricerca,agendo sempre nel rispetto del limite e della vita!

martedì 12 giugno 2012

Avete visto il film  "In Time"? Una delle frasi che mi ha colpito è  "se avessi tutto quel tempo di certo non lo sprecherei". Quante volte ci lamentiamo di avere poco tempo a disposizione "come vorrei fare questo, ma non ho tempo" oppure " Come vola il tempo!".
Gli anni sembra passino in fretta e la nostra vita è breve per poter realizzare cio che vorremmo. In realtà come affermava Seneca non abbbiamo poco tempo a nostra disposizione, ne sprechiamo moltissimo. Nessuno può lamentarsi del tempo messo a disposizione dalla natura, perchè è sufficiente per fare piccole e grandi cose. Non dobbiamo lamentarci della durata delle giornate ma solo migliorarne la qualità.
"Bisogna trascorrere ogni istante come se fosse l'ultimo", siete d'accordo con me?
"Il tempo è un entità fugace, solo il saggio ne sà cogliere l'essenza", e chi è saggio?


domenica 10 giugno 2012

il senso della vita

Conviene passare tutta la nostra esistenza a pensare a quale possa essere il senso della nostra vita, il perchè siamo nati, il perchè esiste il mondo, dove andiamo e da dove veniamo?? Come tutti, mi sono sempre posta questi interrogativi, e non può esserci una risposta!! Non l'hanno trovata i più grandi filosofi, non potevo di certo trovarla io!! Quando mi soffermo a pensare a ciò, provo un forte senso di smarrimento e di paura..se l'uomo prova a pensare all'universo, può solamente perdersi nella sua immensità!!
Condivido il pensiero di Pascal: "continuo stordimento per evitare di riflettere sulla cosa seria: IL SENSO DELLA VITA"..

venerdì 8 giugno 2012

Riflettendo un po'...


“Ogni ricerca è accompagnata da polemiche” , fu così che mesi fa iniziammo il corso e a ridosso della fine delle lezioni mi sono resa conto che queste polemiche scaturiscono principalmente da principi etici e morali. Ma in realtà cos’è l’etica? La definizione afferma che:
“L'etica è un ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati”
Vorrei soffermarmi su alcuni termini, credo che le parole “ oggettivo, buono e cattivo” non possano stare nella stessa frase. Ciò che è buono per me può non esserlo per qualcun altro e viceversa ; mi sono resa conto, dopo gli ultimi dibattiti affrontati in aula che quando si parla di ricerca scientifica si sprechi molto più tempo a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato per i singoli individui e molto meno tempo a cercare di capire cosi sia giusto o sbagliato con l’intento di preservare quello che è il fine ultimo della scienza: il miglioramento della vita. Partimmo mesi fa con l’intenzione di costruire dei dibattiti il meno ideologici possibili e anche se sicuramente abbiamo migliorato il nostro modo di porci nei confronti di alcune scelte etiche e morali mi sono resa conto che in una semplice aula universitaria si sono sfiorate tematiche e argomentazioni di grande rilievo e che per ognuna di queste mille idee contrastanti si facevano strada tra di noi che solo ora stiamo intraprendendo la via della ricerca scientifica.
Posso dire dunque, che in questi mesi ci siamo avvicinati all’intento di affrontare polemiche nella maniera meno ideologica possibile e credo che il punto sia proprio questo: di fronte alle tematiche affrontate dalla bioetica dovremmo porci un po’ tutti in maniera meno soggettiva e cercare di capire cosa in realtà è possibile fare per risolvere i problemi al meglio cercando di guardare meno dentro se stessi e più dentro gli altri.
Un esempio è dato dal film “Million dollar Baby”;  alla fine della riproduzione a molti di noi è venuto spontaneo chiedersi se fosse giusto, in generale, staccare le macchine a qualcuno mentre, la domanda che dovevamo porci , sarebbe dovuta essere: IN QUESTO PARTICOLARE CASO  è stata giusta la scelta dell’allenatore?” ; in altre parole sono convinta che per risolvere un problema dovremmo generalizzare di meno ed entrare nei limiti del possibile nelle singole situazioni cercando di non fossilizzarsi sui propri principi morali ma di aprirsi verso nuove possibilità.

RIFLESSIONI SUL PROBLEMA DELL'EUTANASIA

  RIFLESSIONI SUL PROBLEMA DELL'EUTANASIA




Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:
. di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
. di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
. di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
. di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
. di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
. di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali;
. di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;
. di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
. di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
. di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;
. di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
. di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico;
. di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.


Il giuramento di Ippocrate , sopra esposto,  in particolare ,  le frasi  :
. di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
. di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
. di astenermi dall' "accanimento" diagnostico e terapeutico;
oltre  agli altri articoli, del codice deontologico medico, certamente non danno spazio all’ eutanasia.
A meno che  non ci sia una legge  ,che dia la possibilità  ai medici e ai pazienti , in funzione di determinate condizioni  ,di  compiere tale operazione .
M a una legge  deve tenere conto di tantissimi fattori , in particolare : ambito morale, religioso, legislativo, scientifico, filosofico,politico ed etico.

La Chiesa cattolica, è contraria ad ogni forma d'eutanasia attiva od omissiva, mentre incoraggia il ricorso alle cure palliative e ritiene moralmente accettabile l'uso di analgesici, per trattare il dolore, anche qualora comportino − come effetto secondario e non desiderato − l'accorciamento della vita del paziente.

Purtroppo , trovare un accordo e un equilibrio tale per praticare  L’EUTANASIA in un modo corretto è molto difficile , anche se negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo , in funzione del CASO WELBY completamente paralizzato per la distrofia muscolare , un malato grave che  con lucidità ha chiesto la sospensione delle terapie di sostegno respiratorio, costituite negli ultimi nove anni da una tracheotomia e da un ventilatore automatico ,  e dal caso,  Eluana Englaro ,da 16 anni in coma irreversibile, per il quale il padre chiedeva agli organi competenti l’autorizzazione a far  interrompere il mantenimento in vita .

A tutti i livelli ci sono state  reazioni ,sia politiche che  dall’opinione pubblica ,che dalla chiesa , che dalla categoria dei medici  ecc, ma  qualcuno si sarà mai chiesto che cosa sentiva dentro quel padre  che da 16 anni ,vedeva una figlia praticamente  senza vita , o di quell’uomo che  paralizzato da 9 anni  che essendo lucido  chiedeva di morire e di non soffrire ,  cosciente di essere  solo un peso e un calvario per i suoi cari?  La disperazione  di casi irreversibili gravi  dovrebbero essere vagliati e considerati nell’ambito dell’eutanasia , certamente in modo più oculato e corretto di come avviene in altri stati dove è diventata una pratica  legale ,  ma una cosa è certa ,  un cittadino dovrebbe essere libero  di poter decidere  come morire in caso di   malattie  che provochino sofferenze enormi senza  possibilità di soluzione.
Quindi, un testamento biologico  che   nei casi prescritti dalla legge, sia  autorizzativo ad effettuare tutte le prassi necessarie per portare il paziente ad una morte senza dolore , e nello stesso tempo  non pesare sulla coscienza  di  familiari e medici , in quanto non è stata altro che una sua scelta .

L’eutanasia , sempre gestita in funzione di leggi , etica e tutti i parametri necessari ,  deve essere intesa come un atto d’amore nei confronti di chi soffre e di chi gli sta accanto.

Aborto: il caso di una 16enne potrebbe avere conseguenze sulla legge 194

La legge 194 sull'aborto al vaglio della Consulta: il 20 giugno la Corte Costituzionale esaminerà la norma a seguito del ricorso presentato dal Tribunale di Spoleto lo scorso gennaio che ha chiesto l'esame di costituzionalità dopo la richiesta di una minorenne di abortire senza coinvolgere i genitori. In particolare, l'articolo su cui la Consulta è chiamata a pronunciarsi in Camera di Consiglio è il numero 4. Questa parte della norma stabilisce che per l'interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, "la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito" può rivolgersi a un consultorio.

Il caso riguarda una ragazza minorenne, ma la norma in esame ha in realtà valore e ricaduta ben più ampia sul diritto della donna di scegliere se portare avanti o meno la gravidanza e quindi potrebbe avere conseguenze anche sull'intero impianto della legge. Tutto parte da una ragazza di Spoleto che si è rivolta al consultorio e ha manifestato la sua ferma volontà di abortire, senza per altro coinvolgere in questa sua decisione i genitori. Nelle relazioni dei servizi sociali citati negli atti del giudice tutelare del Tribunale di Spoleto, la ragazza viene descritta come motivata da "chiarezza e determinazione", convinta di "non essere in grado di crescere un figlio, né disposta ad accogliere un evento che non solo interferirebbe con i suoi progetti di crescita e di vita, ma rappresenterebbe un profondo stravolgimento esistenziale". Il contrasto rilevato dal giudice minorile che ha sollevato incidente di costituzionalità, riguarda quanto indicato dalla Corte europea per i diritti dell'uomo sulla tutela assoluta dell'embrione umano.
Secondo il giudice la facoltà prevista dall'articolo 4 della legge 194 di procedere volontariamente all'interruzione della gravidanza entro i primi 90 giorni dal concepimento comporta "l'inevitabile risultato della distruzione di quell'embrione umano che è stato riconosciuto quale soggetto da tutelarsi in modo assoluto". Proprio in conseguenza di questa sentenza l'articolo 4 della legge 194 si porrebbe in contrasto con i principi generali della Costituzione ed in particolare con quelli della tutela dei diritti inviolabili dell'uomo (articolo 2) e del diritto fondamentale alla salute dell'individuo (articolo 32 primo comma della Costituzione). Altre obiezioni sono state formulate dal giudice con riferimento agli articoli 11 (cooperazione internazionale) e 117 (diritto all'assistenza sanitaria e ospedaliera) della Costituzione. Alla luce di queste valutazioni il giudice con la sua ordinanza del 3 gennaio scorso ha chiesto, d'ufficio, la pronuncia della Consulta.

giovedì 7 giugno 2012


.: L'aborto: Metodi e conseguenze.
Il seguente documento presenta i vari tipi di aborto che si conoscono inclusi anche quelli con gli anticoncezionali.
Si presentano anche delle fotografie, terrificanti di aborti per aspirazione, avvelenamento salino, dilatazione o raschiamento, cesareo, ecc.
La paura per mancanza di mezzi economici, la paura al "che diranno…", all'affrontare i nove mesi di gravidanza e la responsabilità sono le principali cause dell'aborto.
L'aborto danneggia psicologicamente la coppia per molto tempo.
Juddy Mamaou, negli Stati Uniti, che fece un aborto per aspirazione disse: " il rumore della macchina del vuoto mi perseguita tuttora. Non posso usare un aspirapolvere senza ripensare al mio aborto.
Attualmente si stanno compiendo in tutti i paesi del mondo, approssimativamente 50 milioni di aborti all'anno, 50 milioni di crimini.
Mai l'umanità era arrivata a tale basso grado di degenerazione e di barbarie.

.: Metodi abortivi.


Si utilizza un tubo cavo che è collegato ad una pompa d'aspirazione con una capacità 29 volte più potente di un aspiratore domestico.
L'aspirazione rompe il bambino in pezzi e lo assorbe, tirandolo fuori dall'utero come fosse spazzatura.
Siccome la testa del bambino non può passare dal tubo, si introduce nell'utero uno strumento che comprime la testolina e l'estrae.
Vedere foto corrispondente, schiaccia aborto per aspirazione!

bebito tiernoAnticoncezionali ormonali. (Abortivi) 
 
L'aborto precoce e inavvertito può succedere nel 50% o più dei cicli mestruali, con pastiglie a basso dosaggio.

Con la pastiglia combinata, l'aborto può succedere una volta ogni due anni.
Ossia una donna che utilizza pastiglie o iniezioni sta abortendo in una buona percentuale.

Dilatazione o raschiamento.
Dalla settima alla dodicesima settimana di gestazione si utilizza un metodo che consiste nel tagliare il bambino in pezzi con un cucchiaio chirurgico e dopo si fa un raschiamento. La persona che lo effettua deve unire di nuovo i pezzi del bambino per assicurarsi che l'utero rimanga vuoto. Al bambino si taglia una gambetta, dopo l'altra e così si va tagliando in pezzi tutto il corpo.

Le sofferenze del bambino sono intollerabili. È qualcosa di spietato.Vedere foto corrispondente, schiaccia aborto per dilatazione!
Cesareo.
È uguale ad un cesareo fino al momento del taglio del cordone ombelicale, ma invece di portare il bambino alla sala delle cure intensive per salvare la sua vita, lo si deposita in un cesto della spazzatura e si lascia morire.
Alcune volte i bambini si muovono, respirano e alcuni perfino piangono.
Questo metodo si usa quando la gravidanza è molto avanzata.
Vedere foto corrispondente, schiaccia aborto per cesareo!
Dispositivo intrauterino o Anello (Abortivo). È un artefatto di varie forme che si colloca dentro l'utero.
Non evita la concezione ma modifica il rivestimento interno dell'utero in modo che il bimbo in sviluppo che viene dalle tube di Falloppio, non possa impiantarsi e muore, si eliminano i suoi resti con le mestruazioni.
La scienza ha dimostrato che l'aborto implica molti rischi pericolosi come emorragie, infezioni, perforazioni dell'utero, coaguli sanguinei, aderenze della placenta, ecc.
La sterilità aumenta del 10%.
La nascita prematura che è una gran causa del ritardo mentale, s'incrementa molto con l'aborto.

.: Le Cause dell'aborto.
Il principale problema dell'aborto è psicologico ed è la paura:

Paura per mancanza di capacità economica per sostenere il figlio.Questa paura si deve alla mancanza di fede in Dio poiché il più bello e il più caro per una madre è proprio suo figlio.
pies de bebito
Sfortunatamente questa società di consumo e di falsi valori in cui viviamo, ha svalorizzato il bimbo che deve venire a questo mondo e con il suo razionalismo ha creato un falso timore.
Vediamo un grande esempio: Kay James, direttrice delle relazioni pubbliche del "Movimiento Provida" negli Stati Uniti parla di una donna di colore terribilmente povera, abbandonata da suo marito alcolista, che ebbe il suo quarto figlio sopra una tavola "questo bebè ero io", dice la Sig.ra James laureata all'università e madre di 3 bimbi.

Paura di quello che diranno i genitori o le altre persone.
(quando la ragazza è incinta durante il fidanzamento)
realmente i concetti e i ragionamenti umani, dei genitori o di terze persone davanti alla legge di Dio, non devono impedire che venga al mondo una creatura. La vita la da Dio e Dio sta in cima ad ogni concetto.
"io sarei stato il settimo figlio e mia madre era decisa a non lasciarmi nascere. Allora successe qualcosa di meraviglioso. Mia zia le fece cambiare opinione e così mi fu permesso nascere. Si può dire che sono un miracolo"
Arthur Rubenstein, pianista.

Paura dei 9 mesi di gravidanza e del dolore del parto.
Realmente la missione più grande di ogni donna, è essere madre e mettere i figli al mondo.
Se gli animali che sono irrazionali non si negano questo diritto, perché la donna ha paura, se è una funzione naturale che corrisponde alla sua natura femminile?

Problemi di salute.
Dobbiamo ricordare che Beethoven il grande musicista che meravigliò con la sua musica divina, e che tutt'oggi ascoltano coloro che vogliono dare respiro alla propria anima; sua madre era tisica e suo padre alcolista.

Stupro.
Lo stupro è un abuso terribile con effetti traumatici per molte delle sue vittime.
Per una donna che porta in grembo una creatura frutto di uno stupro non è di consolazione sapere che la gravidanza avviene raramente in questi casi.
Sebbene, anche in questa situazione stiamo parlando di un essere umano.
Una donna violentata che scrisse anonimamente ad una rivista, disse che aveva preso l'appuntamento per fare l'aborto e che lo cancellò.
"sapevo che quello che portavo in grembo era mio figlio. Adesso ho una figlia, una preziosa bambina e rendo grazie a Dio giornalmente per non aver abortito".

Anticoncezionali ormonali.
La donna che li utilizza sia in pastiglie, iniezioni o impianti, si è già fatta psicologicamente il proposito di non avere un figlio e se rimane incinta si sente frustrata nei suoi propositi e molte volte ricorre all'aborto.
Questi anticoncezionali attualmente sono una delle cause principali dell'aborto.
Realmente questo dell'aborto, degli anticoncezionali, del taglio delle tube, sta causando, morte malattie e dolore. Vedere il nostro sito sul pericolo degli anticoncezionali.

.: Nostra Concezione.
La Gnosi e il Centro Anael, Vi invita ad iscrivervi ai suoi corsi gratuiti in linea dove si offre una preparazione spirituale rispetto ai misteri della vita e della morte.
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Consegniamo il metodo perfetto di controllo della concezione, la KRIYA YOGA, dopo un'adeguata preparazione psicologica e spirituale.
Per leggere di più sul nostro metodo yoga per controllo della natalità, schiaccia!
Consegnammo tecniche e chiavi affinché ogni essere umano si conosca se stesso, conosca i suoi difetti, li studi, li comprenda e li elimini affinché sorga una vita migliore e l'amore regni in tutta l'umanità.
Sapete voi che ogni essere umano possiede un corpo e un'anima e che tra loro sono uniti da un cordone d'argento?
Sapevate voi che al morire un essere umano, un angelo della morte per ordine divino taglia il cordone d'argento che unisce il corpo all'anima?
Quest'anima è poi giudicata e deve ritornare come abitante della terra in questa valle di lacrime; allora è quando un angelo della vita connette il cordone d'argento alla testa di un seme fecondante e quest'anima ritorna in un nuovo corpo.
Le leggi della terra potranno legalizzare l'aborto, però questo non sarà mai legale davanti alle leggi divine.
Realmente la vita umana si inizia dal momento della fecondazione dell'ovulo e nessuno è autorizzato per togliergli la vita a quest'essere umano in sviluppo.

In un futuro non troppo lontano a Gattaca, grazie ai sorprendenti successi compiuti dalla scienza, c' la possibilità di scegliere la composizione genetica del bambino che si vuole far nascere. E se capita una gravidanza 'naturale', bisogna fare attenzione. Proprio questo il destino di Vincent Freeman, concepito non in laboratorio ma per amore, ora etichettato come 'non valido', ragazzo vulnerabile di fronte alle emozioni e ambizioso. Vincent sceglie un sotterfugio per ingannare l'autorità e proporsi nel ruolo di navigatore della Gattaca Corporation.
http://www.nowvideo.eu/video/5tr87r18538o6

mercoledì 6 giugno 2012

l'Antigone e la sua attualità


Quando Sofocle realizza l’opera tragica dell’Antigone,mette in scena un dramma a carattere familiare e politico,e il conflitto tra tra leggi scritte e leggi non scritte(quest’ultime innate nell’uomo).
Sofocle,in un particolare stasimo,esalta la civiltà umana,il progresso scientifico e le potenzialità che l’uomo ha di potere raggiungere “il divino”.Ma se nessun obiettivo sembra irraggiungibile,l’individuo scopre la sua fallacità,il suo limite,nella morte,a cui egli non ha ancora trovato rimedio. L’uomo sa di essere sottomesso alla volontà degli dei immortali,segnato da un limite invalicabile che lo rende un essere finito,pieno di debolezze.
Il vero progresso umano,secondo Sofocle, è quello di sapere riconoscere i propri limiti,di sottomettersi al sovrannaturale,di saper dare un senso alla felicità,alla ricchezza e al progresso. Con un limite pre-impostato,l’uomo si impegna a dare il massimo,a raggiungere gli apici del piacere,in un tempo definito e di cui non conosce il termine. Con la morte l’uomo è costretto a vivere ogni giorno,intensamente ogni minuto senza conoscere  il DOPO.

Sofocle definisce l'uomo con un unico aggettivo,che ha  una doppia valenza: “Deinos”.  questo Viene tradotto come “straordinario” ma anche come “temibile”. Temibile, inteso come un’esaltazione delle capacità umane anche in senso positivo(al cospetto del quale nulla è più straordinario”),è questo aggettivo  rappresenta l’essere animale umano per ciò che è realmente . La sua capacità di  SCELTA ,il suo essere un individuo che vive in una società e che si confronta con esseri simili a lui,lo portarno in conflitto  con le leggi immortali,ereditate nella coscienza umana dalla nascita dell’uomo,che gli dei hanno posto alla base di tutto. Con questa libertà l’uomo è capace di portare  bene,ma anche  male. La grandezza dell’uomo è direttamente proporzionale alla sua rovina,il suo male più grande..

Nell'Antigone,il conflitto tra spirito sensibile umano e Stato è ben definito dalle personalità di Antigone e Creonte.  Antigone,che per  sua coscienza morale non può non fare a meno di seppellire il fratello(morto a causa di una disputa fratricida,nella quale è stato dichiarato traditore) muove i suoi sentimenti contro gli ordini IMPOSTI del re , e proprio per questo rappresenta l’individuo che porta in se i valori radicati nella coscienza. Creonte,d’altro canto rappresenta colui che deve guidare  la città,che si attiene alle leggi scritte dell’uomo,per il quale” “ gli interessi privati  non devono in alcun modo interferire nella gestione della cosa pubblica”(Antigone è parte della famiglia del re,poiché il figlio di Creonte è il suo fidanzato).
Secondo i greci,non seppellire un morto era  una ingiuria al cadavere del defunto,una punizione aggiuntiva che il questo deve scontare anche dopo la morte! Proprio per questo Antigone non puà lasciare insepolto il fratello;le leggi le cuore,le impediscono di restare indifferente  a i diritti funebri  violati e decide di agire contro le leggi di Stato che non rendono giustizia alla figura fraterna. Le leggi della coscienza e dei vincoli di sangue ,in base al quale una sorella sente il bisogno di dover onorare il fratello,fanno prevalere l’irrazionalità nella ragazza,che per i propri ideali,a cui resta fedele fino alla fine, arriva anche a morire  .Antigone OBBEDISCE ad una coscienza,non agisce per un’ ostinazione,che più volte Creontele rimprovera . Obbedisce a leggi eterne,che nessuno ha mai scritto,ma che tutta via sono INDEROGABILI.

A che pro allora considerare giusta una legge quando nel  cuore,una scintilla, ci da motivo di credere,che per quanto essa possa sembrare giusta agli occhi di chi l’ha scritta,giusta per una comunità,per l’ “io”  non ha nulla di ragionevole e legittimo?Cosa rende una legge creata dall’uomo veramente giusta,se l'uomo,e sopratutto l'uomo,è capace di fare del male allo stesso modo di compiere bene?
si può considerare una creatura così imperfetta come l'uomo,un essere in grado di stabilire cosa sia il bene o il male?
Prendo in prestito una frase di Livio,secondo cui “ nessuna  legge si adatta ugualmente a tutti”.

Un’alternativa equilibrata alla vita o morte programmata nel rispetto del benessere del malato terminale: la nuova frontiera delle cure palliative


Occuparsi in maniera attiva, energica e sotto ogni aspetto del benessere del malato terminale, ecco cosa significa cura palliativa.
La frontiera delle cure palliative costituisce un recente spiraglio di sollievo per chi, come un malato terminale, non può che essere “perso”, mentalmente e fisicamente durante la malattia.
La cura palliativa deve essere messa in atto quando non esiste più un trattamento medico capace di ottenere risposta positiva nella cura di una malattia, ad oggi essenzialmente cancro nella maggioranza dei casi, oppure malattie degenerative di vario tipo.
Fu Cicely Saunders , infermiera, medico e scrittrice di spicco di questo secolo a sottolineare l’importanza delle cure palliative nella medicina moderna, assistendo i malati terminali con cure analgesiche, terapie domiciliari, cura negli Hospices ( strutture specificamente pensate per il benessere del malato e della sua famiglia ) fino alla loro morte cercando di assicurare il maggior benessere possibile.

Delineare specificatamente il significato di cura palliativa è abbastanza complesso; la definizione di data dall’OMS nel 1990, indica tale cura come: “La cura attiva, totale dei pazienti la cui malattia non risponde più ai trattamenti curativi. Il controllo del dolore, di altri sintomi e dei problemi psicologici, sociali e spirituali è di fondamentale importanza. Lo scopo delle cure palliative è il raggiungimento delle migliore qualità di vita per i pazienti e le loro famiglie. Alcuni aspetti delle cure palliative sono applicabili anche più precocemente nel decorso della malattia, in aggiunta al trattamento oncologico”.

La cura palliativa è innovativa perché considera la morte un evento assolutamente naturale, così come lo è la vita stessa: non cerca di allungare o abbreviare, magari inutilmente, la vita del malato, si occupa invece di supportare il malato, cercando di ri-trasformarlo più in “persona” che “condannato”, cercando di fornire oltre che supporto farmacologico e medico contro il dolore, un importante aiuto spirituale e cercando altresì di coinvolgere e curare, in un certo senso, la famiglia del malato stesso. L’accompagnamento del percorso della famiglia comprende addirittura il supporto durante il lutto, aspetto non da poco.

Ponendo un’ attenta riflessione sul concetto di cura palliativa dato si possono ritrovare alcuni punti fondamentali:
·      La vita attiva del malato è messa in primo piano. La cura del dolore, la ricerca di un sollievo, ed il ritrovamento di un senso spirituale e della dignità della persona sono messi in primo piano. Le cure di questo tipo non devono essere messe in sottofondo ed essere considerate un ripiego, oppure un supporto ma essere dei trattamenti attivi.
·      Lo scopo principale in questi casi non è più combattere la malattia, ormai incurabile, ma ottenere la migliore qualità di vita per il paziente e per la sua famiglia; anche questa indicazione viene fatta in opposizione a qualcosa (essenzialmente: il prolungamento della vita). Naturalmente uno degli scopi della medicina è la salvaguardia della qualità della vita.
·      La terapia curativa cambia essenzialmente il suo soggetto: non più la malattia è al centro della cura ma, bensì la persona. Di conseguenza, la malattia non deve essere più considerata come un fatto patologico isolato, ma deve essere considerata nei termini di sofferenza globale che essa stessa determina. La sofferenza globale è intesa come problemi nelle relazioni, perdita di un senso della propria vita, ansia e depressione oltre che dolori fisici.
·      Le idee di base di queste cure non si scontrano con i principi cardine della medicina: così come affermavano i Latini “Sanare infirmos, sedare dolore”,  è dunque necessario ridare salute ai malati e curare le sofferenze.

Uno dei concetti centrali è la ridefinizione della morte come un evento necessariamente presente nella natura. Le cure palliative non anticipano la morte così come fa l’eutanasia e non l’allungano così come fa l’accanimento terapeutico ma mirano al benessere della vita rimanente del malato terminale. Senz’altro un’ampia fonte di riflessione e di domande ma, soprattutto un’importante prospettiva nella cura totale del paziente terminale.

Allego alcuni “ritagli” delle linee guida sulla realizzazione delle attività assistenziali concernenti le cure palliative, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale 110 del 14/05/01 come fonte possibile di riflessione e dibattito:

Le cure palliative si caratterizzano per:
• la globalità dell'intervento terapeutico ...

• la valorizzazione delle risorse del paziente e della sua famiglia ...;

• la molteplicità delle figure professionali e non professionali che sono coinvolte nel piano di cura;

• il pieno rispetto della autonomia e dei valori della persona malata;

• il pieno inserimento ... nella rete dei servizi sanitari e sociali;

• l'intensità dell'assistenza globale che deve essere in grado di dare risposte specifiche, tempestive, efficaci ed adeguate ...;

• la continuità delle cure fino all'ultimo istante di vita;

• la qualità delle prestazioni erogate."