giovedì 23 agosto 2012

Muore Tony Nicklinson, l'uomo a cui fu negata l'eutanasia...




Tony Nicklinson

Tony Nicklinson, il cittadino britannico affetto dalla sindrome di locked in, è morto per cause naturali dopo aver perso la settimana scorsa la sua battaglia per il diritto all’eutanasia. L’uomo sette anni fa ha avuto un grave ictus, nel corso di un viaggio d’affari ad Atene, che ha lasciato il suo corpo completamente paralizzato. Grazie ad una speciale tecnologia basata sui movimenti oculari è riuscito ad accedere al sito di social networking  Twitter. Nel giro di poche ore era diventato una vera e propria star del sito, vantando migliaia di follower che sostenevano la sua causa, cioè il diritto che un medico ponesse legittimamente fine alla sua vita.
La scorsa settimana, tuttavia, l’Alta Corte di Londra, ha respinto l’istanza nella quale Nicklinson chiedeva di poter morire con l’assistenza di un medico, in quello che veniva definito come un suicidio dignitoso. L’ultimo saluto che l’uomo, con il suo battito di ciglia, ha lasciato su Twitter è stato il seguente: “Addio mondo è arrivato il momento, mi sono anche divertito”. In un comunicato che è stato diramato dopo la decisione dei giudici, l’uomo ha dichiarato: Sono rattristato dal fatto che la legge vuole condannarmi a una vita di crescente miseria e mancanza di dignità”.
I giudici, pur mostrando enorme comprensione nei confronti dell’uomo, hanno però ritenuto di non poter abbandonare il principio per il quale ritengono “l’eutanasia volontaria un omicidio, per quanto comprensibili possano esserne i motivi”. La moglie di Tony, Jane, aveva espresso la volontà di presentare appello contro la decisione dei giudici, che aveva lasciato il marito letteralmente con il cuore spezzato. Quando le è stato chiesto cosa avrebbe fatto Tony, in caso di diniego anche in appello dei giudici, la donna aveva dichiarato: ”Tony dovrà andare avanti così finché non morirà per cause naturali, oppure si lascerà morire di fame”. Così è stato. Le sofferenze di Tony sono giunte all’epilogo.

E' UN CASO CHE FARA' DISCUTERE ANCORA PER MOLTO TEMPO!

3 commenti:

  1. Non comprendo ancora il perchè l'uomo cosi pieno di intelletto, giunto in un epoca in cui si è super evoluto non riesca ancora a capire i "bisogni" di queste persone di voler porre fine alla loro vita fatta solo di sofferenza!Già non è facile prendere la decisione di porre fine alla propria vita, in qualunque modo essa venga condotta,perchè ci vuole comunque molto coraggio per prendere queste scelte,.. poi ci vengono messi pure i bastoni tra le ruote e non ci viene dato neanche il diritto a morire con dignità!
    L'uomo ha ottenuto la sua tanta attesa libertà con il tempo...ha lottato tanto per questo ..e poi quando chiede di poter essere libero di scegliere della propria vita non può!è un controsenso..!

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  2. Sono d'accordo con te, Ale. Credo sia ingiusto che ancora nel 2012 si debba decidere per la vita degli altri. Probabilmente ancora non ci rendiamo conto che esiste una concetto chiamato "libero arbitrio", che dev'essere rispettato sempre, qualunque sia l'argomento di dibattito. Personalmente ritengo che non debbano esserci controversie nel caso in cui, una persona senza speranza di recupero, lucido mentalmente, decida di togliersi la vita. Essendo i sentimenti la questione principale, la domanda dev'essere: qual è la cosa più giusta da fare per alleviare le sue sofferenze?

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  3. Io sono d'accordo nell'eutanasia volontaria, perchè ognuno di noi ha il diritto di fare quello che vuole della propria vita, ma non sono d'accordo nel momento in cui la persona che soffre non riesce ad esprimere il proprio volere e la propria decisione e quindi la prendono gli altri per lui, ecco su quello non sono assolutamente d'accordo.
    Non sappiamo cosa si prova a stare in quelle condizioni, quindi dobbiamo rispettare qualsiasi sia la scelta della persona, facendola morire con dignità.

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