venerdì 1 giugno 2012

Hate speech-libertà di stampa negata

Dal 1° gennaio 2011 in Ungheria è entrata in vigore la legge sui media approvata in prima lettura nell’agosto 2010 tramite la quale è stata istituita l’Autorità nazionale per i media e le comunicazioni (NMHH).
Tale organo valuta le notizie pubblicate su periodici cartacei e portali informatici, quelle trasmesse tramite radio o televisione. Può dare ingenti sanzioni pecuniarie qualora ritenga che le informazioni date siano parziali o contrarie alla dignità umana e alla moralità. Oggetto di sanzione possono essere anche notizie pubblicate all'ESTERO e accessibili da siti ungheresi. Ogni mezzo di comunicazione dev'essere autorizzato e registrato. I giornalisti possono essere obbligati a rivelare le fonti e a fornire i documenti da cui hanno tratto le notizie.
Un primo effetto è l'autocensura: i giornalisti sono frenati e PARALIZZATI da questa legge e quindi si limitano nel loro operato. Dov'è finito il diritto all'informazione? Negare la libertà di stampa è una forma di DITTATURA SILENTE che impone la gente a convincersi solo delle notizie "autorizzate" e non ad avere un quadro globale di conoscenza. Ci si ritroverrebbe ad essere omologati nel modo di pensare. Mi chiedo se questo sia un criterio per non fare prolungare la permanenza dell'Ungheria come stato membro dell'Unione Europea e se non lo è, quali sono i criteri per farne parte valutati dalla Commissione?

1 commento:

  1. Credo che all'Unione Europea non sia rimasto nulla dei principi con cui fu fondata. Con la legge bavaglio ci siamo andati vicini anche noi, e l'editto bulgaro del governo berlusconi contro Travaglio, Guzzanti e Luttazzi?

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