sabato 23 giugno 2012

Riflessione sull'eutanasia

Leggendo il Manuale di Bioetica mi ha colpito un passo del capitolo riguardante l'Eutanasia, vale a dire secondo la fede cristiana esiste un disegno divino da rispettare e quindi: "al Signore appartengono le uscite della morte, cioè la disposizione e la maniera della nostra morte", questo è ciò che citava John Donne nel 1632. Nei prossimi anni, visto l'evolversi della situazione, ci potrebbe essere la possibilità che dipendano dalla volontà umana dell'individuo interessato?

6 commenti:

  1. Anche a me ha colpito il passo che hai riportato. Io credo che l’uomo debba poter decidere e compiere in piena autonomia e libertà quelle azioni che appartengono a quella sfera che J. S. Mill ha qualificato come «self-regarding», ossia una sfera in cui non devono esserci ingerenze esterne. La decisione del come e quando morire è da ricondursi proprio in questa sfera,e quindi essa deve spettare al singolo e a nessun altro. Tuttavia, ritengo che questo valga solo per determinate situazioni, ossia situazioni in cui l'individuo possa scegliere, come ad esempio il caso di un malato terminale che decide di chiedere l'eutanasia o il suicidio assistito. Ma Più in generale, se si pensa alla morte in sè, credo che le modalità di quest'ultima non potranno mai essere completamente dipendenti dalla volontà umana nemmeno con l'ottenimento di ulteriori progressi in ambito bio-medico. La morte è un evento imprevedibile che può avvenire in qualsiasi momento e con diverse modalità; l'uomo pertanto non potrà mai sottoporla alla sua volontà.

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  2. Al di là della questione eutanasia già credo che l'uomo controlli le modalità di morte dal momento che cerca di ritardarla con medicine e terapie varie. Se davvero Dio si manifesta nella sua grandezza concedendoci la libertà d'arbitrio nella vita, perchè non dovrebbe concedercela anche nella morte.

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  3. L’opinione pubblica non ha ancora preso una posizione definitiva sulla questione dell’eutanasia perché è talmente delicata e personale che non può essere definita in modo superficiale. Sarebbe più giusto che la persona stessa decidesse se “vivere” o morire, magari con il testamento biologico di cui abbiamo tanto discusso durante le lezioni ma è così difficile dare un giudizio che accomuni le idee di tutti, perché anche se una persona fosse contraria all’eutanasia, come si può biasimare un padre che prende la dura decisione di mettere fine alla vita della propria figlia?

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  4. Hai pienamente ragione! non è facile decidere come agire in queste situazioni, solo chi prova i sentimenti, il dolore, l' angoscia di determinate decisione al posto di altri può saperlo.A parer mio, vedere una figlia o una persona cara che ti supplica di morire non è semplice come decisione, per quanto difficile la considero giusta quando si sceglie di aiutare a porre fine al dolore. Quando vedi che diventano dipendenti da macchinari per sopravvivere, è in parte già morto! Se la scieza non avrebbe creato macchine in grado di prolugarla sarebbere comunque morti! Se non puoi respirare solo, non puoi alimentarti solo, non cammini... sei già morto in parte si prolunga solo la sofferenza.Secondo me... altri possono pensarla diversamente, ma io sarò sempre favorevole all'eutanasia e al testamento biologico.

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    1. Queste sono situazioni particolari nelle quali le persone più care di coloro che si trovano in tale situazione, sanno che non possono far nulla per salvargli la vita, sperano soltanto che un giorno o l’altro possano risvegliarsi, riprendere la vita che avevano abbandonato per quel terribile periodo, ma non è facile poterci ritornare. Quindi non resta altro che cercar di far trascorrere al meglio gli ultimi momenti di “vita” del “malato”. Tutti i parenti dei pazienti dovranno dimostrare molto coraggio e una forte forza di volontà, anche solo per il fatto di accettare la posizione di vita del “malato” e della possibilità che muoia definitivamente, attraverso l’eutanasia.

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  5. Purtroppo è un argomento così delicato, che non deve essere trattato con superficialità... nè con l'istinto, ma con la più completa razionalità e lucidità!!
    E' senza dubbio scontato dire "bisogna trovarci nella situazione" ... ma nel mio piccolo, da futura biotecnologa, da un punto di vista scientifico-medico dico, sono favorevole all'eutanasia e al testamento biologico!! da un punto di vista umano, invece dico, come si potrebbe decidere di staccare la spina ad un parente?? ad una moglie o marito?? ad una figlia o ad un padre??
    Io non riuscirei a prendermi una tale responsabilità, ma se ci fosse il testamento biologico, sì, rispetterei la decisione presa!!!

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