La pillola
del giorno dopo è un metodo contraccettivo occasionale che ha la
capacità di evitare una gravidanza in una situazione d'emergenza che potrebbe
verificarsi in seguito ad un rapporto sessuale non protetto da altri metodi
contraccettivi, o in seguito a fallimento di altro metodo contraccettivo (per
esempio in seguito a rottura di profilattico).Comporta l'assunzione di una
pillola contenente 1,50 mg di un ormone progestinico, da prendere entro un
tempo massimo di 72 ore dal rapporto sessuale.
Al momento della commercializzazione in Italia della "pillola del giorno dopo"si è assistito ad un vivace dibattito.
Vi era lo schieramento di coloro che erano favorevoli alla sua commercializzazione, tra cui le Autorità sanitarie, i quali asserivano che la pillola non è abortiva, e lo schieramento di coloro che invece denunciavano la capacità della pillola di produrre la interruzione della gravidanza.
Ma questo più che un problema etico è di natura scientifica.
Questa è la lettera inviata, in risposta ad una specifica richiesta, dal Capo Ufficio Stampa del Ministero della Sanità:
"la "pillola del giorno dopo" non è abortiva perché impedisce all'ovulo fecondato di annidarsi nell'utero. La comunità scientifica internazionale dei ginecologi, nel 1985 su richiesta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha affermato che "la gravidanza ha inizio quando l'ovulo fecondato attecchisce all'utero materno".
Intervenendo prima di questo momento non si interrompe la gravidanza perché questa non ha ancora inizio. Non c'è infatti aborto se non c'è gravidanza...."
Al momento della commercializzazione in Italia della "pillola del giorno dopo"si è assistito ad un vivace dibattito.
Vi era lo schieramento di coloro che erano favorevoli alla sua commercializzazione, tra cui le Autorità sanitarie, i quali asserivano che la pillola non è abortiva, e lo schieramento di coloro che invece denunciavano la capacità della pillola di produrre la interruzione della gravidanza.
Ma questo più che un problema etico è di natura scientifica.
Questa è la lettera inviata, in risposta ad una specifica richiesta, dal Capo Ufficio Stampa del Ministero della Sanità:
"la "pillola del giorno dopo" non è abortiva perché impedisce all'ovulo fecondato di annidarsi nell'utero. La comunità scientifica internazionale dei ginecologi, nel 1985 su richiesta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha affermato che "la gravidanza ha inizio quando l'ovulo fecondato attecchisce all'utero materno".
Intervenendo prima di questo momento non si interrompe la gravidanza perché questa non ha ancora inizio. Non c'è infatti aborto se non c'è gravidanza...."
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