domenica 3 giugno 2012

Dio esiste o lo ha creato l'uomo?

L'esistenza di una giustizia divina è subordinata all'esistenza della divinità, dunque entrambe le cose non hanno dimostrazione scientifica ma si fondano unicamente sulla sensibilità fideistica di ogni essere umano. Personalmente io non credo nelle divinità delle religioni rivelate, ma in fondo spero che esista qualcosa di trascendente la meteria, qualcosa che nella mia mente non è ben definita, qualcosa che forse esiste per bilanciare la paura della morte. Molte volte , però, nei momenti d'ira, quando subisco ingiustizie o torti gravi, come sfogo alla delusione ed alla rabbia, inveisco contro questa forza universale e chiedo a gran voce giustizia. Ritengo che, qualora un'invocazione di questo tipo si realizzi, si tratti di una semplice coincidenza che qualcuno tende ad interpretare come volontà perfetta ed imperscrutabile della divinità. Storicamente il concetto di giustizia divina è vecchio quanto la religione stessa e se ne trovano esempi molteplici nelle scritture, anche se il modo d'agire di questa divinità, che dovrebbe essere perfetta e dunque ugualmente rivelatasi a tutti i popoli, cambia da testo sacro a testo sacro. Basti pensare alla crudele inesorabilità del Dio ebraico ed alla paterna bontà di quello cristiano od ancora all'invisibile e perennemente muto Allah. Suppongo che il concetto di Giustizia divina abbia rappresentato, come lo stesso concetto di Dio, un modello mentale umano a cui tendere al fine di emanciparsi dalle restrizioni delle legge di natura e garantire la sopravvivenza della specie nel miglior modo possibile e senza troppe perdite per la selezione naturale. Essendo fisicamente inferiori agli altri animali, abbiamo sviluppato il cervello, fino a ribaltare il vendetto dello natura ed a porci come specie padrona del pianeta. Dio, in fondo, rappresenta qualcosa a cui l'uomo tende, ossia l'emancipazione dal dolore, dalla sofferenza, dalle malattie dalla vecchiaia e dal dubbio, una perfezione che si realizza come assoluta invulnerabilità alle leggi della natura della morte e dello scorrere del tempo. La giustizia divina rappresenta un modello di come relazionare gli esseri umani senza che i conflitti sfocino sempre in carneficine, come ad esempio nel caso dei tribunali civili e penali. La giustizia umana è imperfetta, ma il modello di riferimento, ossia quello divino, è perfetto. Se poi questo modello è giustificato dogmaticamente in se stesso diventa ancora più faciel da prendere come esempio.

4 commenti:

  1. Celestina trovo il tuo post molto interessante, soprattutto l'ultima parte quando parli sulla giustizia umana in riferimento a quella divina.Infatti esistono numerose leggi per la tutela dell'uomo e dei suoi diritti ma purtroppo ancora nel mondo esistono le più terribili ingiustizie,schiavitù e ogni sorta di soprusi così come la Storia sempre Magistra Vitae ci ha insegnato.Noi comunque cerchiamo nel nostro profondo la risposta a tutto ciò confidando in una giustizia suprema e perfetta che sappia equilibrare anche le nostre azioni quotidiane e elargisca premi o punizioni.L'esistenza di una giustizia divina potrebbe rappresentare la migliore risposta.Io personalmente penso che ci sia una Giustizia Divina e Universale che sappia come agire e nelle misure adeguate per ogni uomo che vive e agisce nel mondo.

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  2. Io penso sia irrazionale credere in una qualsiasi divinità. Ovviamente il mio è un punto di vista personale, ma come fare a credere o non credere in qualcosa di cui non è possibile dimostrare l'esistenza? Da credenti o no, bisogna riconoscere in questo una forte componente non razionale! Molte volte, per quanto concerne questo argomento, mi sono sentita rispondere: "Bisogna avere la Fede, la Fede può dartela solo Dio". Bene, in questo vedo incoerenza invece...Se Dio è buono e giusto con tutti, perchè "distribuisce" in modo non democratico la Fede? Ovviamente anche qui si potrebbe parlare di un disegno prestabilito, ma non vedo dimostrazione di ciò e, comunque,le discussioni basate su queste argomentazioni le trovo quantomeno, appunto, irrazionali. Tuttavia posso ritenere che sia quasi naturale, nell'uomo, la tendenza a credere in un "qualcosa" che possa motivare la sua esistenza. Io ancora non riesco a darmi una risposta.Ovviamente, per quanto concerne il titolo del tuo post, a mio avviso, non possiamo sapere se Dio esiste o no, ma comunque vi è nell'uomo la tendenza a crearlo o a distruggerlo, a seconda dei contesti. Inoltre vorrei sottolineare che (esista o meno) Dio e Chiesa sono due concetti ESTREMAMENTE lontani fra loro.

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    1. Da persona di fede quale sono, non ho potuto fare a meno di esprimere il mio punto di vista.
      Sicuramente credere in un DIO, qualunque sia Esso, non è un comportamento razionale dal momento che la ragione e le nostre capacità intellettive non ci consentono di trovare delle prove sull'esistenza di Dio. Non condivido il fatto che la fede sia "distribuita " da Dio agli uomini anzi credo che sia il risultato di una profonda ricerca che parte dall'animo dell'uomo che si propone di scrutare gli aspetti più misteriosi del mondo. Io definirei la fede come la credenza in UN MISTERO. E' certamente qualcosa di impalpabile anche se a volte ci si illude di credere e aver fede al di fuori di ogni finalità pratica , invece in molti casi si crede solo perchè conviene credere. (In questo caso usare la fede per raggiungere i propri scopi o credere per timore di essere giudicati male, ritengo sia un atteggiamento del tutto sbagliato)
      Sono d'accordo col fatto che non ci sia una diretta corrispondenza tra Dio e Chiesa e questo giustifica l'atteggiamento di chi propone alla Chiesa la revisione di alcuni concetti sulla base del fatto che, in quanto governata da uomini, sia possibile la presenza di errori.

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  3. Anche io essendo fortemente credente (cattolica) non posso non rispondere a questo post ed esprimere il mio parere a riguardo. Del resto ogni cristiano ha il compito di aiutare i propri "fratelli" con le parole, ma soprattutto con l'esempio, a trovare la via verso la fede. D'altro canto nessuno può costringere alla fede altre persone, come nesssuno può essere costretto a non credere; l'uomo può scegliere la fede solo in piena libertà! Per quanto riguarda l'esistenza di Dio, è sicuramente per la mente umana una grande sfida. Però c'è da dire che molti, di fronte ad essa, indietreggiano per lo spavento. Sono molte le persone che si rifiutano di riconoscere Dio perchè altrimenti dovrebbero cambiare la loro vita. Sostenere che la domanda sull'esistenza di Dio è priva di senso in quanto priva di una risposta è una semplificazione molto banale. Ritengo che la ragione umana può riconoscere Dio con certezza. Il mondo non può avere in se stesso la propria origine ed il proprio fine. In tutto ciò che esiste c'è più di quello che si può vedere. Basti pensare all' ordine, alla bellezza e all' evoluzione del mondo..attestano qualcosa che è loro superiore e rimandano a Dio. Non voglio mettermi a fare nessuna predica, però ci tengo a sottolineare che Dio, nella sua infinita misericordia,si è RIVELATO in Gesù Cristo. Perchè allora continuare a fare finta che Dio non esista!?

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