martedì 22 maggio 2012

Il destino mondiale è in mano a pochi.

Ho appena visto il film "In time", molto originale, fantascientifico ma con molti riferimenti alla realtà. In questo film il tempo è denaro, nel senso letterale del termine, infatti il tempo è usato come moneta di scambio.
Una delle mie scene preferite è il dialogo  tra il protagonista della storia e l'uomo ultracentenario con ancora più di un secolo da vivere, in questo dialogo l'uomo ultracentenario spiega al giovane protagonista (che vuole contrastare il sistema il quale dopo 25anni si ha a disposizione un anno di vita e il resto del tempo bisogna guadagnarselo) che è inutile andare contro il sistema dello scorrere del tempo perchè chi lo controlla farà in modo che l'immortalità auspicata da tutti possa essere raggiunta solo da pochi, poichè a lungo andare la Terra non riuscirebbe a soddisfare tutte le richieste a fronte di un sovrappopolamento e che quindi man mano si alzerà sempre di più il costo della vita.
 Qui c'è un chiaro riferimento "darwiniano" sulla selezione naturale dove i più forti (quindi quelli con più anni da vivere) sono destinati all'immortalità mentre i più deboli alla morte. Tra gli animali la selezione avviene tramite combattimento fisico, invece nell'uomo avviene tramite il benessere, se sei ricco hai più possibilità di sopravvivere grazie alle condizioni igeniche-sanitarie e ad una adeguata alimentazione, se sei povero e non disponi di questi benefici hai più difficoltà a mandare avanti la tua specie.
Questo  riferimento mi ha fatto molto pensare perchè, proprio l'altro giorno, in un programma culturale si parlava del fatto che la popolazione mondiale è in netta crescita e tra 100 anni potremmo andare incontro ad una sovrappopolazione dove il fabbisogno supera le risorse naturali.
Secondo me nel film si è lasciato intendere che nel "sistema", affinchè esso funzioni bene, deve esserci una parte della popolazione forte ed un'altra debole, una parte ricca ed una'altra povera. Tutto questo risulta essere discutibile quando si parla di esseri umani.
Alla fine del film, nonostante il nobile gesto del protagonista che ha svaligiato le banche dove c'era il tempo regalandolo all'intera popolazione, si è visto che quest'ultima è andata nel caos, nessuno più lavorava per guadagnarsi del tempo e la gente non sapeva gestire tutto quel tempo a disposizione.
Dal film si può evincere che la povertà di alcuni popoli fa comodo ai paesi più ricchi.

3 commenti:

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  2. Anch'io ho trovato molto originale il film, Serena.
    In risposta alla tua parte finale volevo solo precisare che si evince non solo dal film ma SOPRATTUTTO dalla realtà che la povertà e la debolezza di alcuni popoli nei confronti di altri; o della debolezza del popolo nei confronti dei politici al potere oggi fanno molto comodo.Comodo a chi ovviamente si ritrova nella posizione "privilegiata" , già.

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  3. Esatto! L'ho pensato anch'io Caterina, purtroppo è così.. è anche vero che sarebbe un'utopia pensare che tutti potremmo vivere nelle stesse condizioni, stessi privilegi, stesse opportunità, ecc... Mi è piaciuto il fatto che il film ha fatto vedere e capire in modo chiaro la realtà che si vive...

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