Perché ogni intervento dell’uomo
sulla natura e sulla realtà provoca l’insorgenza di domande etiche?Non è forse
l’uomo anch’esso parte del sistema natura? Siamo “animali razionali”,animali
appunto come tanti altri,ma c’è una piccola e sottile differenza rispetto agli
altri appartenenti a questa divisione
tassonomica: siamo in grado di pensare. Osserviamo,analizziamo ciò che ci sta
intorno e agiamo modificando la natura in relazione alle nostre esigenze e
necessità. Ma essendo parte di questo sistema il nostro intervenire su esso non
dovrebbe esser considerato artificiale così come invece è dall’uomo stesso
definito. Si, è proprio l’uomo che opera e allo stesso tempo giudica la sua azione. E’ tutto un sistema
costruito dall’uomo che è imputato e giudice. Quali sono le leggi sulle quali si basa la sua sentenza?Le sue leggi morali. E da dove provengono?Dall’uomo che assume
quindi anche la funzione di legislatore. Ma queste leggi scaturiscono anche dal contesto
in cui esso si trova a vivere? Pensiamo al “Mondo Nuovo” prospettato da Huxley.
Tutto è stravolto. Come è possibile?L’uomo è sempre l’uomo in qualsiasi intorno
di circostanze?Il romanzo afferma la forza del condizionamento. Tutto ciò che è
proposto come “normale” viene recepito come tale. Ma come possiamo noi definire
cosa è normale?Tutto è relativo. Ci
riteniamo superiori alle altre creature viventi ma come possiamo affermare
questo dando per scontato per esempio che la parola sia il mezzo di
comunicazione più evoluto?Dall’analisi semplice e superficiale ci rendiamo
conto quanto sia inverosimile questo. La comunicazione è quasi sempre
impossibile. Non esponiamo un concetto
ma 10,100,1000 diversi tanti quanti sono i nostri ascoltatori. Come questo è
quindi anche molto relativo il giudizio riguardo un determinato intervento
dell’uomo sulla natura. Può esser necessario,inutile,dannoso……. ma chi lo ha
stabilito?Non esistono quindi limiti all’azione umana. Sembrerebbe così. Il
limite è l’uomo stesso.
Io penso che l'uomo faccia parte della natura e che, dunque, essenzialmente, l'"artificiale" non esista. Tutto è natura, compreso l'uomo e le sue azioni. Per quanto concerne il "limite" all'azione dell'uomo, come sottolinei anche tu, è l'uomo stesso: il SUO senso di "GIUSTO" e "NORMALE".
RispondiEliminaCondivido pienamente il tuo intervento. Huxley penso sia l'esempio più eclatante di come se volessimo ripartire da 0 potremmo stravolgere tutto, rendere ciò che per noi è normale una cosa fuori dal comune e straordinaria. Anche se a volte mi chiedo quanto sia positiva questa mancanza di limite reale, a volte porta l'uomo a spingersi oltre i propri limiti con effetti non troppo positivi per la realtà, per la natura, che lo circonda.
RispondiEliminaSono pienamente in accordo con voi. Vedo uomo e natura viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda. E ogni qualvolta che l'uomo tenta di saltare di livello, soccombe. E' un pò come andare contro sè stessi, oltre quello che è il limite delle cose.
RispondiElimina