giovedì 10 maggio 2012


Perché ogni intervento dell’uomo sulla natura e sulla realtà provoca l’insorgenza di domande etiche?Non è forse l’uomo anch’esso parte del sistema natura? Siamo “animali razionali”,animali appunto come tanti altri,ma c’è una piccola e sottile differenza rispetto agli altri appartenenti a questa  divisione tassonomica: siamo in grado di pensare. Osserviamo,analizziamo ciò che ci sta intorno e agiamo modificando la natura in relazione alle nostre esigenze e necessità. Ma essendo parte di questo sistema il nostro intervenire su esso non dovrebbe esser considerato artificiale così come invece è dall’uomo stesso definito. Si, è proprio l’uomo che opera e allo stesso tempo  giudica la sua azione. E’ tutto un sistema costruito dall’uomo che è imputato e giudice. Quali sono le leggi sulle quali si basa la sua sentenza?Le sue leggi morali. E da dove provengono?Dall’uomo che assume quindi anche la funzione di legislatore. Ma  queste leggi scaturiscono anche dal contesto in cui esso si trova a vivere? Pensiamo al “Mondo Nuovo” prospettato da Huxley. Tutto è stravolto. Come è possibile?L’uomo è sempre l’uomo in qualsiasi intorno di circostanze?Il romanzo afferma la forza del condizionamento. Tutto ciò che è proposto come “normale” viene recepito come tale. Ma come possiamo noi definire cosa è normale?Tutto è relativo.  Ci riteniamo superiori alle altre creature viventi ma come possiamo affermare questo dando per scontato per esempio che la parola sia il mezzo di comunicazione più evoluto?Dall’analisi semplice e superficiale ci rendiamo conto quanto sia inverosimile questo. La comunicazione è quasi sempre impossibile. Non  esponiamo un concetto ma 10,100,1000 diversi tanti quanti sono i nostri ascoltatori. Come questo è quindi anche molto relativo il giudizio riguardo un determinato intervento dell’uomo sulla natura. Può esser necessario,inutile,dannoso……. ma chi lo ha stabilito?Non esistono quindi limiti all’azione umana. Sembrerebbe così. Il limite è l’uomo stesso.

3 commenti:

  1. Io penso che l'uomo faccia parte della natura e che, dunque, essenzialmente, l'"artificiale" non esista. Tutto è natura, compreso l'uomo e le sue azioni. Per quanto concerne il "limite" all'azione dell'uomo, come sottolinei anche tu, è l'uomo stesso: il SUO senso di "GIUSTO" e "NORMALE".

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  2. Condivido pienamente il tuo intervento. Huxley penso sia l'esempio più eclatante di come se volessimo ripartire da 0 potremmo stravolgere tutto, rendere ciò che per noi è normale una cosa fuori dal comune e straordinaria. Anche se a volte mi chiedo quanto sia positiva questa mancanza di limite reale, a volte porta l'uomo a spingersi oltre i propri limiti con effetti non troppo positivi per la realtà, per la natura, che lo circonda.

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  3. Sono pienamente in accordo con voi. Vedo uomo e natura viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda. E ogni qualvolta che l'uomo tenta di saltare di livello, soccombe. E' un pò come andare contro sè stessi, oltre quello che è il limite delle cose.

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