giovedì 24 maggio 2012

progresso scientifico VS progresso etico-filosofico

Abbiamo case più grandi ma famiglie più piccole.
Più opportunità ma meno tempo.
Più istruzione ma meno buon senso.
Più esperti ma più problemi.
Più medicine ma meno benessere.
Siamo andati e tornati dalla luna, ma facciamo fatica ad attraversare la strada per stringere la mano ad un uomo vicino


Abbiamo prodotto più pc per registrare più informazioni,
per replicare più documenti come non mai,
ma siamo meno capaci di comunicare.
Siamo imbattibili sulla quantità ma scarsi sulla qualità.
Questi sono tempi da fast-food, ma dalla digestione lenta.
Sono i tempi dei grandi uomini ma di carattere mediocre.
Sono tempi in cui si realizzano profitti astronomici ma povere relazioni.
Questa è un’epoca in cui tutto viene messo in vista sulla
finestra, per occultare il vuoto della stanza.
                                                                                                    -Dalai Lama-

4 commenti:

  1. Penso che, idealmente, entrambi i tipi di progresso debbano andare andare di pari passo, ma ciò è a volte alquanto distante dalla realtà.

    Il pericolo di una società sempre maggiormente basata sulla razionalità e sul pragmatismo è proprio quello di mettere da parte ciò che ha sempre fatto dell'umano una creatura emozionale: i sentimenti, le passioni, la creatività.

    Molte volte, inoltre, ci si è trovati davanti a numerosi dubbi di tipo etico mai messi in evidenza prima proprio in seguito a nuove scoperte scientifiche, che hanno necessariamente portato ad un ridimensionamento delle aspettative, a riflessioni e ad un'attenta valutazione dei pro e dei contro del progetto originario, portando, in alcuni casi, ad un suo abbandono.

    E' giusto che sia così. L'uomo non può prescindere dal suo lato emozionale, dalla sua morale.
    La scienza e il progresso sono indubbiamente dei fattori positivi per la qualità della nostra esistenza, dalle potenzialità potenzialmente enormi, tuttavia, se non abbinate ad adeguate riflessioni di tipo etico-filosofico rischiano di trasformare la nostra società in qualcosa di puramente materiale e farci perdere di vista la bellezza e la semplicità delle piccole cose.

    L'importante è ammettere i propri limiti, non accogliere la idealizzare la scienza come potenziale risposta ad ogni cosa, ma accettare che alcuni aspetti della nostra vita, probabilmente i migliori, non troveranno mai pienamente una risposta in provette e beute.

    Come diceva Wittgenstein: "Anche quando la scienza con le sue preposizioni avrà risposto a tutte le domande sulla natura, nessuna risposta sarà ancora stata data al senso della vita".

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  2. Federica, anch'io tempo fa aveva letto questa riflessione del Dalai Lama e oltre ad aver trovato molto vere le sue parole credo che sia ben collegato ai vari temi affrontati a lezione:
    "Più medicine ma meno benessere" tocca le nostre riflessioni sugli psicofarmaci, ad esempio.
    "Siamo imbattibili sulla quantità ma scarsi sulla qualità" si ricollega alle riflessioni che abbiamo fatto in merito alla vita di una persona malata, la stessa persona che chiede l'eutanasia. Perché spesso una vita lunga non è sinonimo di qualità, c'è chi si accontenta di una vita breve ma intensa, e arrivata al punto di soffrire vuole dire Basta, altrimenti la sua stessa vita passata sarebbe come annullata dal dolore.

    Ma se è vero che ci sono più problemi. Poniamocene uno anche noi: Il progresso scientifico è davvero solo così negativo???

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    1. La risposta, a mio avviso, è semplice a dirsi, ma difficile da verificare: il progresso scientifico non è MAI negativo, se accompagnato da riflessioni adeguate sulle motivazioni che lo spingono.

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